L’effetto Roger Federer
Imparare dai campioni
Cosa serve per diventare, essere e rimanere il numero 1? Sono sufficienti il talento, la pratica, la fortuna, il duro lavoro e gli allenatori? Non proprio. C’è un’altra abilità che caratterizza un numero 1: I campioni si divertono a fare quello che fanno. Simon Cambers e Simon Graf definiscono questo “effetto Roger Federer” nel libro “Inspiration Federer”: Federer aveva la capacità di godersi il gioco e di divertirsi in campo, anche sotto pressione, anche in situazioni difficili, anche quando perdeva. Amava semplicemente giocare a tennis. Questo è un aspetto che ci accomuna ai nostri campioni, che dedicano la loro vita a una professione che semplicemente amano.
Vincere sempre e non perdere mai?
Per i campioni non si tratta di essere sempre perfetti, di vincere sempre e di non perdere mai. In Das Magazin (39÷2023), Mikael Krogerus e Roman Tschäppeler riassumono la lezione forse più bella della carriera unica di Federer, “che non si tratta solo di vincere o perdere (e non solo di esserci), ma di godere di ciò che facciamo”.